Assoluzione boss Commisso: Cassazione, “assunto accusatorio smentito”

Il “fulcro dell’assunto accusatorio, rappresentato dalla affermata qualità di capoclan in capo al Commisso Cosimo” è “smentito” dal “percorso argomentativo” dei giudici che, nel processo d’appello celebrato in sede di revisione, ha portato all’assoluzione del presunto “boss dei due mondi” considerato il vertice dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Siderno. E’ quanto scrive la Corte di Cassazione nelle motivazioni alla sentenza con la quale, il 28 gennaio scorso, ha respinto il ricorso della procura generale di Napoli contro l’assoluzione del presunto capoclan, inizialmente condannato come mandante di 4 omicidi e 2 tentati omicidi e infine assolto.
Cosimo Commisso, difeso dagli avvocati Francesco Commisso e Sandro Furfaro (che hanno anche presentato un’istanza di revisione del processo che ha visto il presunto boss condannato per associazione mafiosa), è stato assolto, dopo 26 anni di carcere, “per non aver commesso il fatto”, dopo essere stato condannato nella sua qualità di capoclan, certezza che è venuta meno nel momento in cui ha preso il via il processo “Crimine”, una mega-inchiesta che ha ridisegnato l’organigramma delle cosche anche in riferimento all’epoca in cui si consumarono gli omicidi addebitati a Cosimo Commisso.
(Lro/Adnkronos)

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