Alimentare: a Palazzo Campanella rassegna Torrone a “poglia”

Lunedì 2 dicembre, a partire dalle ore 15, il Consiglio regionale ospiterà a palazzo Campanella la 18ma Rassegna del Torrone a «poglia», organizzata dall’Apar, l’Associazione provinciale pasticceri artigiani reggini, con il sostegno di Confartigianato e Consiglio regionale della Calabria. Il torrone a «poglia» è un’antica,tradizione della pasticceria reggina. Diviso in tocchetti di 9-10 cm di lunghezza e 2 di altezza, era prodotto fino a mezzosecolo fa, con mandorle e sciroppo di zucchero, bianco, allimone, o con l’aggiunta di cacao, al gusto cioccolato, secondo un rigido disciplinare che è diventato un vero e proprio marchio di qualità.«Un’iniziativa importante, tra le tante che come Consiglio regionale abbiamo sostenuto in questi anni – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale Nicola Irto – che ha dato la possibilità ad una delle eccellenze reggine di farsi conoscere anche a livello europeo. Ricordo l’esposizione fatta nella sede dell’ambasciata italiana a Vienna. La tradizione pasticcera reggina e calabrese è un importante veicolo di marketing, ed esalta un comparto che solo in provincia di Reggio Calabria occupa circa 4 mila addetti. Spero e auspico che questo rapportomcon l’istituzione Consiglio diventi sempre più forte anche in futuro». Nella rassegna di lunedì saranno presenti anche pasticceri e gelatieri provenienti da Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia che esporranno i prodotti tipici della tradizione calabrese. «Per l’occasione – ha anticipato il presidente dell’Apar, Angelo Musolino, che è anche Presidente nazionale Con.Pa.I (Confederazione Pasticceri Italiani) – sarà possibile degustare il Tartufo di Pizzo con crema al bergamotto di Reggio Calabria e cuore di melograno, realizzato dai gelatieri di Pizzo Calabro». «È anche questo – è stato detto nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – un modo per esaltare e far conoscere le positività della Calabria, in un virtuoso progetto, quello di far conoscere e veicolare le materie prime del nostro territorio». (ANSA).

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