(ANSA) – SATRIANO, 01 APR – E’ stato arrestato il
proprietario dei cani che, il 26 agosto scorso, aggredirono,
uccidendola, una 20enne, Simona Cavallaro, mentre si trovava in
compagnia di un amico in un’area attrezzata per pic-nic sita in
località Monte Fiorino di Satriano, nel catanzarese. Si tratta
di un 45enne, titolare di un’azienda zootecnia di allevamento di
ovini e caprini. L’ordinanza di custodia cautelare ai
domiciliari, eseguita dai carabinieri della Compagnia di
Soverato, è stata emessa dal Gip su richiesta della Procura di
Catanzaro. L’uomo è indagato per omicidio colposo. Gli animali,
secondo l’accusa, erano posti a protezione di un gregge. (ANSA).
(ANSA) – SATRIANO, 01 APR – La ragazza si era recata
nell’area per organizzare un pic-nic quando ha incontrato un
gregge di capre e pecore protetto da dodici cani, che l’hanno
aggredita, causandone la morte per lo shock emorragico dovuto
alle lesioni multiple subite. Alla tragedia aveva assistito un
amico della giovane che era con lei ed era riuscito a salvarsi
trovando riparo all’interno di una chiesetta in legno situata
nelle vicinanze.
L’autopsia aveva confermato che le lesioni e le lacerazioni
sulla vittima erano inconfutabilmente riconducibili ad un
attacco multiplo da parte di cani. Gli accertamenti di
laboratorio fatti dal Ris Carabinieri di Messina sulle «ciocche”
di peli prelevate dagli esemplari poi catturati hanno quindi
permesso di appurare la presenza di sangue relativa ad profilo
genotipico sovrapponibile a quello della giovane aggredita.
L’ipotesi dell’accusa, che si fonda sugli esiti della
complessa indagine condotta dai militari dal Nor Sezione
operativa della Compagnia di Soverato insieme a quelli della
Stazione di Satriano, è che l’allevatore, titolare del gregge e
del branco di cani, abbia introdotto e fatto pascolare
abusivamente il gregge nell’area attrezzata di Satriano dal 24
agosto 2021 e abbia arbitrariamente invaso il terreno di
proprietà del Comune, destinandolo a pascolo, ove peraltro
veniva utilizzava una struttura abusiva ivi sussistente, per
porre al riparo il gregge ed i cani. Per l’accusa, inoltre,
l’uomo avrebbe lasciato pascolare in sua assenza il gregge con
al seguito un branco di cani, omettendo di vigilare sul
comportamento dei cani e di richiamarli nel momento in cui gli
stessi avevano iniziato a mostrarsi aggressivi con la ragazza,
visto che non era presente. Così facendo, per l’accusa, l’uomo
ha tenuto una condotta gravemente imprudente, negligente ed
imperita, manifestando, riferiscono gli inquirenti, «totale
disinteresse» per le basilari norme comportamentali nello
svolgimento della propria attività di allevatore oltre che per
l’altrui incolumità.
Tra i reati ipotizzati nei confronti dell’uomo, figurano
infatti anche i reati di introduzione ed abbandono di animali in
fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo. (ANSA).